Come nascono I LENZUOLI BIANCHI e diventano simbolo della Rete Sociale
APRILE 2009 > È una nuvolosa mattina di aprile quando un corteo di cittadini sfila silenzioso nel centro di Benevento indossando lenzuoli bianchi in segno di protesta. Chiedono che l’unico Servizio Psichiatrico di Emergenza del Sannio – denominato SPDC o SERVIZIO PSICHIATRICO di DIAGNOSI e CURA – non venga trasferito dall’ospedale Civile di Benevento in quello di Sant’Agata dei Goti. Cioè, dal capoluogo di provincia del Sannio – dove il pronto soccorso psichiatrico è baricentrico rispetto al territorio e collegato alla provincia con strade e mezzi pubblici – in un paese come Sant’Agata dei Goti quasi al confine con il Casertano, raggiungibile solo in auto dopo un percorso quasi tutto curve: una soluzione che getta nel panico sia gli utenti che il personale sanitario. Anche perché la motivazione del trasferimento è una pretestuosa “riorganizzazione sanitaria” che serve solo a nascondere interessi politici ed economici conditi da clientelismo e spreco di denaro pubblico che forniscono, alla fine, solo un “dis-servizio” psichiatrico.
Insomma, un’operazione nata per soddisfare chi vuole inaugurare al più presto il nuovo ospedale di Sant’Agata dei Goti, ma ha bisogno di reparti a sufficienza per farlo: di qui la soluzione di trasferire il reparto di pronto soccorso psichiatrico da Benevento a Sant’Agata anche se è una soluzione tecnicamente, legalmente, terapeuticamente insostenibile. Perché trattandosi, appunto, di un pronto soccorso deve essere il più possibile vicino e raggiungibile dall’utenza, non il contrario. Il fatto stesso, però, che sia stata ipotizzato un trasferimento del genere penalizzando i malati mentali, i loro familiari e il personale che li cura, la dice lunga sulla scarsa considerazione che si ha delle persone con disagio psichico, giudicate anche incapaci di battersi per i propri diritti. Ma questa volta non è andata così grazie alla singolarità della protesta organizzata dall’associazione dei familiari. “La Rete sociale”, infatti, decide di sfilare indossando un segno di riconoscimento ben preciso: un lenzuolo bianco.


E tutti i sostenitori della protesta – dai medici e sanitari del Dipartimento di Salute Mentale (DSM), ai sindacalisti e alle associazioni di volontariato, dal sindaco di Benevento e di altri paesi sanniti agli assessori e consiglieri comunali – fanno altrettanto contribuendo a tramutare il lenzuolo bianco in un simbolo ricco di suggestioni: perché evoca le lenzuola dei letti di contenzione e delle camicie di forza; evoca i fantasmi che si agitano nella notte della sofferenza; ricorda le lenzuola appese in Sicilia ai balconi per protestare contro la “mafia”, in questo caso rappresentata da chi sfrutta la malattia mentale a proprio vantaggio. Inoltre, indossando il lenzuolo bianco si annullano le differenze perché nessuno è più riconoscibile per “ciò che è” ma solo per “ciò che vuole”: ovvero, il rispetto del diritto di ogni persona con disagio psichico ad essere curata adeguatamente e non come è più comodo e redditizio. Risultato: l’effetto mediaticamente efficace grazie al bianco della stoffa che triplica l’impatto visivo sullo sfondo delle case e dell’asfalto e alle bandiere che ingrandiscono come uno zoom il piccolo corteo, fa sì che “I lenzuoli bianchi” diventino il simbolo de “La Rete Sociale”, il titolo del suo primo blog e della prima battaglia vinta: il SPDC non è stato più spostato dall’ospedale Rummo di Benevento.

Quanto al blog “I lenzuoli bianchi” – di cui vengono riportati gli articoli, le foto e i video più significativi in questa sezione COME ERAVAMO – rappresenta la memoria storica di una rivoluzione avviata, in parte avvenuta e poi rinnegata dal cambio dei vertici sanitari: una testimonianza incancellabile di come centinaia di persone con disagio psichico sono state inizialmente curate e reinserite nella società, ma poi abbandonate o rigettate nei nuovi “manicomi” pubblici e privati”: Sir e case di cura; di come la storia della Salute mentale, dunque, a differenza della storia di qualsiasi altra malattia, sia soprattutto storia di uomini giusti o sbagliati che, nei posti di comando, possono far rinascere o distruggere la vita di centinaia di persone fragili, incapaci di difendersi.
Guarda tutte le foto di alcuni momenti della manifestazione dei lenzuoli bianchi.